Michelangelo Buonarroti nacque nel 1475 in Toscana. Completò la sua formazione artistica a Firenze e creò meravigliose opere d'arte a Roma. Sebbene lo straordinario soffitto della Cappella Sistina parli di Michelangelo il pittore celeste, era principalmente uno scultore. In questa splendida statua di Mosè possiamo apprezzare le fenomenali abilità scultoree di Michelangelo. Mosè indossa una veste con pieghe profonde e il tessuto aderisce alle sue gambe come se fosse lino anziché marmo. Sulle braccia e sulle mani i tendini e le vene sono visibilmente tesi, la forza del suo corpo muscoloso è evidente, e si accenna al peso delle tavolette di pietra.
Il Papa
Michelangelo creò le sue opere più famose per Papa Giulio II, che era conosciuto come il "Papa Guerriero" a causa della sua attiva politica militare; guidò persino le truppe in battaglia. Questo "temibile" Papa, però, apprezzava anche le belle arti e, nel 1505, affidò a Michelangelo l'incarico di scolpire la sua tomba, nella quale Mosè è la figura centrale. Nello stesso anno commissiona a Michelangelo anche il soffitto della Cappella Sistina. Sebbene Michelangelo avesse già passato mesi a Carrara a selezionare i marmi per la tomba, quest'ultimo progetto ebbe la precedenza, rimandando i lavori sulla tomba, e dando origine a molti litigi e disaccordi tra papa e artista. I leggendari argomenti Giulio/Michelangelo accompagnarono gran parte del progetto della Cappella Sistina.
La Commissione
La tomba papale fu importante per Michelangelo, gli permise di creare un'opera d'arte monumentale che univa la scultura all'architettura. Il suo progetto originale era grandioso: un enorme gruppo artistico a tre livelli con oltre quaranta statue, nello stile imponente del gran papa che doveva commemorare. Per Michelangelo, questa commissione segnò un importante momento creativo della sua carriera, anche se i lavori non iniziarono fino a quattro anni dopo, dopo aver completato la Cappella Sistina. Papa Giulio II morì nel 1513 e il progetto fu più volte ridimensionato; la versione finale, commissionata nel 1532, presentava una drastica riduzione delle dimensioni, e con meno statue attorno alla figura centrale di Mosè. La tomba fu finalmente completata nel 1545.
Il soggetto: Mosè
Mosè condusse il popolo ebraico schiavo fuori dall'Egitto in modo spettacolare, e non meno formidabile fu la sua successiva impresa di dare al suo popolo i Dieci Comandamenti, direttamente dalla mano di Dio. Mosè prese in consegna i comandamenti in cima al monte Sinai, ma la gioia del momento si trasformò in collera quando scese dal monte e vide che il suo popolo adorava falsi idoli. Michelangelo cattura nel marmo tutta questa terribile rabbia: il volto di Mosè, seppur in parte coperto dalla barba, mostra la forte emozione del momento. I comandamenti erano stati scolpiti su tavolette di pietra; senza dubbio Michelangelo sentiva una certa affinità con l'artigianato e approvava il mezzo scelto per trasmettere le leggi di Dio al suo popolo.
La scultura
La statua di Mosè è al centro del monumento papale, e la sua forza terribile attira tutta l'attenzione. Mosè è seduto in una nicchia ornamentale, un piede in avanti come in gran parte delle opere di Michelangelo, e tiene i comandamenti sotto il braccio. Puoi vedere il suo corpo forte e muscoloso sotto le sue vesti drappeggiate, e puoi percepire la tensione e la rabbia in lui osservando le vene che risaltano, l'erezione della sua postura e l'intensità del suo sguardo sotto le sopracciglia aggrottate. La sua barba abbondante è molto lunga e i suoi capelli sono ricci e folti.
Quelle corna
Le corna sulla testa di Mosè hanno suscitato molte discussioni e perplessità, e molti ricercatori e studiosi hanno dedicato molto tempo e studio nel tentativo di determinare le ragioni delle corna. Nell'arte cristiana medievale, Mosè è spesso raffigurato con le corna in testa; era considerata una sorta di "glorificazione". All'epoca le corna non avevano connotazioni negative. Secondo molti storici, questa curiosa idea di "glorificazione cornuta" deriva da una traduzione errata della parola ebraica "karan" che significa "brillante" o "che emette raggi" o "corno", in Esodo, capitolo 34. Fu tradotto, con difficoltà, nella Vulgata latina come "corno" ("cornuta"). A sua volta, l'antica Bibbia di Douay-Rheims tradusse il relativo passaggio dalla Vulgata latina come: "
La Basilica
La chiesa di San Pietro in Vincoli, che significa San Pietro in Vincoli, così chiamata perché ricostruita sui resti romani nel 430 per custodire la reliquia delle catene che avevano tenuto prigioniero San Pietro, ospita la tomba di Papa Giulio II. Questa gloriosa tomba, con al centro la famosa scultura di un Mosè adirato, è un'attrazione per studiosi, amanti dell'arte e turisti provenienti da tutto il mondo. È una statua potente. Nel 1913, Sigmund Freud dedicò più di tre settimane all'attenta osservazione di questa intrigante opera d'arte, cercando di comprendere il tremendo potere emotivo della statua. Le persone visitano la chiesa dal XVI secolo con questa stessa idea in mente. Chi desidera vivere l'incanto dell'originale Michelangelo "Mosè", non ha che da visitare questa storica chiesa sul Colle Oppio a Roma.
Mosè era una splendida scultura in marmo completata da Michelangelo nel 1515. Era relativamente raro per l'artista produrre una scultura a figura intera, con la commissione proveniente da papa Giulio II che desiderava una tomba elaborata. La fotografia a destra illustra il dettaglio coinvolto in questo pezzo e si concentra solo sulla metà superiore della grande scultura. In totale, è alto 235 cm. Mosè è raffigurato qui con due corna e la maggior parte delle controversie e discussioni che hanno circondato questa scultura è stata direttamente correlata alle corna e al motivo della loro inclusione. La scultura è ora in mostra al San Pietro in Vincoli a Roma. Lo scopo originale era che fosse custodito privatamente nella tomba di Giulio II, ma la sua posizione attuale rende questa importante scultura storica molto più accessibile agli appassionati del Rinascimento e dell'arte in generale.